Risoluzione al governo in Commissione cultura
del 16 dicembre 2004
La VII Commissione, premesso che:
in riferimento alla discussione dei provvedimenti connessi alla riforma della scuola, si ritiene doveroso esprimere alcune valutazioni sulla situazione della medesima, con particolare attenzione al processo di integrazione fra culture diverse che sta caratterizzando il nostro paese per effetto della massiccia immigrazione extracomunitaria;
in particolare si giudica con preoccupazione l’atteggiamento abbastanza diffuso nelle scuole volto a penalizzare l’insegnamento della «cultura italiana» per come si è costituita nel corso dei secoli sotto l’aspetto giuridico, storico e sociale, in nome di un presunto rispetto delle altre etnie presenti nel nostro Paese. Sono infatti numerosi i casi di estromissione dai programmi di letteratura di autori come Dante e Manzoni, per non parlare della visione faziosa con cui è insegnata in molti casi la storia del nostro Paese e dell’Europa intera all’insegna della demonizzazione totale di vicende complesse che meriterebbero interpretazioni più articolate e non ideologizzate;
occorre, inoltre, riflettere sulla scarsa attenzione data all’insegnamento dell’educazione civica e conseguentemente dell’ordinamento giuridico italiano, la cui conoscenza è essenziale per una reale integrazione degli immigrati, i quali debbono essere consapevoli dei doveri connessi alla permanenza nel nostro Paese e debbono pertanto conoscerne la storia e le tradizioni;
il necessario dialogo con altre culture e fedi diverse dalla nostra non può prescindere dalla valorizzazione della identità del popolo italiano, che si basa prevalentemente sulla tradizione giudaico-cristiana fondamento della civiltà europea così come si è costituita nell’ultimo millennio. Così come si è consolidata nell’ultimo millennio. L’articolo 2, comma b), delle «Norme generali di istruzione», afferma che «sono favorite la formazione spirituale e morale, lo sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, nazionale e alla civiltà europea». Da questo assunto si evince chiaramente che il legame con le nostre tradizioni va salvaguardato nella convinzione che solamente la consapevolezza della «propria identità» aiuta il confronto con chi proviene da realtà diverse;
in considerazione di quanto suesposto,
impegna il Governo
ad attivarsi, per quanto di competenza, perché nelle scuole venga valorizzato il patrimonio culturale che è fondamento della identità del popolo italiano e sia rispettato a tutti gli effetti lo spirito della legislazione scolastica vigente.
on. Garagnani, Butti, Emerenzio Barbieri, Bianchi Clerici, Orsini, Carlucci, Spina Diana, Palmieri, Santulli, Angela Napoli.
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