Credo che in tempi come questi, di crisi mondiale, di grandi sfide e di grandi cambiamenti chiunque ricopra un incarico nelle istituzioni abbia il dovere di essere serio, di essere per quel che può un punto di riferimento per i cittadini che a lui guardavano, nonostante tutto, per cercare una guida.
Per questo mi ha molto infastidito il comizio di Veltroni, con la consueta (e ribadita per almeno metà intervento) tiritera sulla superiorità morale della sinistra rispetto alla destra, parola pronunciata come fosse una parolaccia. Non basta copiare la scenografia alla Obama per scaldare i cuori, è inutile e dannoso per tutti continuare con la demagogia da comizio, è stucchevole il balletto sulle cifre, specie quando si oscilla da 300.000 a 2.000.000.
Massimo rispetto per chi partecipa e manifesta, ma proprio per questo meritavano di più. Meritavano meno luoghi comuni, meno demagogia, meno retorica vuota. Forse meritavano anche di non vedere sul palco simil OBama la nomenclatura PD alle spalle di Veltroni che rideva mentre lui parlava, testimonianza di cosa stesse davvero accadendo in quella piazza: uno stanco rito, dove venivano dette parole alle quali nemneno la classe dirigente di quel partito reputava serie e prestava attenzione.
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