IL VELINO, 20 GIUGNO
“Per quel che possiamo dire a questo punto, ossia con le analisi condotte finora, nei dati elettorali ci sono tracce e indizi di brogli o irregolarita’ avvenuti dentro i seggi, ma il loro segno e’ piuttosto variabile in funzione del territorio. Ci sono territori in cui gli indizi sono soprattutto a carico della sinistra, e territori in cui sono soprattutto a carico della destra”.
Luca Ricolfi torna a parlare dei presunti brogli elettorali avvenuti in occasione delle ultime elezioni Politiche. Intervistato dal deputato di Forza Italia, Antonio Palmieri, per il sito www.ricontiamo.com, l’editorialista de La Stampa insiste con la tesi portante del saggio pubblicato nel volume, in libreria in questi giorni, Nel segreto dell’urna. Un’analisi delle elezioni politiche del 2006: non c’e’ stato nessun broglio a livello centrale, ottenuto manomettendo i dati del “cervellone” del Viminale. Le irregolarita’ si sono verificate a livello “periferico”, direttamente nelle sezioni elettorali. E non hanno favorito Forza Italia (come sostiene invece il direttore di Diario Enrico Deaglio nei suoi documentari Uccidete la democrazia! e Il broglio) ma entrambi i poli. Con “indizi a carico della sinistra un po’ piu’ gravi di quelli a carico della destra”. Questo, spiega Ricolfi, “suggerisce una tesi diversa, se non opposta, rispetto a quella del romanzo Il broglio”. Insomma, “la verita’ e’ che, al momento, nessuno e’ ancora in grado di stabilire con ragionevole certezza chi ha vinto le elezioni del 2006”.
Nel suo libro il sociologo affronta anche altri temi “di natura politica”. Il volume curato anche da Paolo Feltrin e Paolo Natale, contiene 17 capitoli che si occupano “in modo piuttosto analitico di quattro gruppi di argomenti: la campagna elettorale compreso il problema degli effetti della tv sul voto, un eccellente contributo di Silvia Testa e Barbara Loera; il funzionamento della nuova legge elettorale, sia in Italia sia all’estero; le scelte degli elettori, con particolare riguardo alle specificita’ del Nord e del Sud; infine la storia del primo anno di governo, dal referendum costituzionale (giugno 2006) fino alla tornata amministrativa appena conclusa (maggio 2007)”. Un “uomo vicino alla sinistra che non teme di approfondire e divulgare temi importanti, anche se sgraditi alla sua parte politica” lo definisce Palmieri.
Il “Pansa dei sociologi” insomma. Ma Ricolfi nega: “Ammiro e stimo enormemente Pansa, ma il mio modo di lavorare e’ abbastanza diverso. Vorrei pero’ anche fare un’ultima osservazione. Molte cose che saltano fuori dalle mie analisi non sono affatto clamorose, ma lo sembrano perche’ la sinistra e’ talmente presuntuosa e incapace di vedere i propri limiti che non riesce a concepire che qualcosa non collimi perfettamente con l’idea grandiosa e irreale che ama coltivare di se’ stessa”. La cultura di sinistra, conclude Ricolfi, “non e’ solo arrogante, e quindi antipatica, ma e’ anche permalosa e indifferente alla verita’. Se si prendessero un po’ meno sul serio riuscirebbero anche a digerire con piu’ serenita’ – con piu’ leggerezza, mi verrebbe da dire – le amare verita’ che a noi studiosi capita qualche volta di incontrare”.
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