Il Giornale di Cantù del 16 giugno 2001
1- È soddisfatto di come il presidente del Consiglio ha disposto il nuovo Esecutivo?
Ovviamente sì. Ovviamente non solo in quanto deputato di Forza Italia ma soprattutto nel senso che mi aspettavo una squadra di governo di alto profilo (come peraltro i nomi dei ministri già annunciati in campagna elettorale dal presidente Berlusconi facevano presagire) e così è stato.
2- Ha ricevuto qualche incarico all’interno del Governo Berlusconi?
No. E credo sia giusto così per una “matricola”: ho molte cose, anzi ho ancora tutto da imparare del lavoro del parlamentare e spero di apprendere presto e bene, così da poter essere una risorsa utile per il prossimo futuro.
3- Si è trasferito a Roma o lo farà?
Almeno per il momento continuerò a fare il pendolare tra Milano, il collegio e Roma. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che finora – a causa dei lunghi tempi “liturgici” delle nostre procedure istituzionali – abbiamo lavorato a scartamento ridotto poiché non sono ancora insediate le commissioni e quindi il vero lavoro parlamentare non può avere ancora inizio.
4- Ha avuto modo di parlare con Berlusconi e cosa le ha detto in merito alla sua elezione?
Per il mio lavoro di responsabile della campagna elettorale nazionale ho avuto modo di parlare con il Presidente nei giorni immediatamente seguenti al 13 maggio, anche perché eravamo impegnati nella campagna per i ballottaggi delle elezioni amministrative. Della mia elezione invece ne ha parlato lui alla Camera con un gruppo di nostri eletti, complimentandosi con me per il risultato numerico ottenuto nel collegio. Un complimento che condivido con gli elettori e con tutti coloro che mi hanno sostenuto in campagna elettorale.
5- Cosa farà per Cantù una volta a Roma, c’è una priorità di cui si occuperà?
Mi devo ripetere ma lo faccio volentieri. Sia in campagna elettorale sia negli incontri pubblici cui ho partecipato dopo le elezioni nel collegio e in Como ho avuto la conferma che il Piano di governo della Casa delle Libertà coincide perfettamente con le esigenze del mio territorio, dove l’aggettivo “mio”, indica non un possesso ma una appartenenza, sancita ufficialmente con il voto del 13 maggio. Questa coincidenza tra il progetto nazionale e le esigenze locali mi consentirà di adempiere in modo più semplice al mio mandato di parlamentare e di armonizzare il bene generale con quello particolare. Inoltre mi agevolerà il sostegno dei rappresentanti di Cantù di Forza Italia e della Casa delle Libertà, del coordinatore provinciale azzurro Roberto Zanetti e del consigliere regionale Giuliano Sala, dell’assessore regionale Giorgio Pozzi, dal mio collega Mario Alberto Taborelli.
6- In conlusione, c’è qualcosa che le preme dire ai canturini?
Se posso aggiungere un’ultima considerazione, sono consapevole che c’è molto da fare e intendo farlo senza partecipare al teatrino della politica: sarò presente sui media solo quando avrò veramente qualcosa di dire e da riferire in merito al lavoro fatto. Al tempo stesso confermo che sto allestendo alcuni strumenti che mi consentano di avere un contatto diretto e personale con gli elettori di Cantù e dell’intero collegio. Come è mia consuetudine, li annuncerò nel dettaglio mano a mano che cominceranno ad essere operativi: per ora posso dire che il primo di questi strumenti conto di presentarlo qui a Cantù prima delle vacanze estive.
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