La polemica di questi giorni sui gruppi che minacciano di morte Berlusconi ha sicuramente il pregio di far riflettere sul fatto che è ora di finirla di considerare normale che il web sia il luogo dell’insulto e dell’odio.
A proposito dei siti e dei gruppi Facebook che minacciano di morte Berlusconi
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4 risposte a “A proposito dei siti e dei gruppi Facebook che minacciano di morte Berlusconi”
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E aberrante che qualche disperarto minacci di di uccidere il Presidente del Consiglio o qualsiasi altro parlamentare che non la pensi come lui (sia esso di destra o di sinistra). Con la violenza non si risolvono i problemi del Paese. In merito è anche necessario che i politici siano prudenti nel rilasciare le proprie dichiarazione e che i mass-media facciano lostesso nel pubblicarle. La Democrazia e la libertà di stampa, e di espressione non sono in pericolo. Questi sono proclami per chiamare a raccolta nelle piazze e nelle strade i delusi della sinistra che conosciamo: non riuscendo a rialzarsi dopo la batosta ricevuta alle ultime elzioni politiche, amministrative e comunali, si agitano soltanto, ma senza ragionare.
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Ci si scherzava sopra anche agli inizi del periodo post 68 quando le Bierre facevano recapitare i loro pazzi messaggi nei cestini della spazzatura degni contenitori di ciò che scrivevano, poi però sono iniziati gli anni di piombo ed allora tutti, o quasi, meno certo i mandanti, si sono allarmati. Cosa facciamo ora, prendiamo sul serio i vari corpuscoli in giro partendo per esempio dagli intoccabili centri sociali?
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Ho guardato in fb se era stato oscurato come detto nei tg il gruppo UCCIDIAMO BERLUSCONI. 24/10/09 ORE 17.12 c’é ancora, anzi é stato affiancato da altri due. Nel vecchio, tra l’altro si scrive: ..UNA PALLOTTOLA PER BERLUSCONI (+ foto con pallottola che sta per colpirlo alla tempia) ..
.. LA SUA ELIMINAZIONE E’ NECESSARIA PER LA SOPRAVVIVENZA DELLA DEMOCRAZIA…… cosa aspettiamo a metterli in galera? -
Il 68 fa parte della vita dei più vecchi di noi . Cominciò per una sorta di emulazione verso Parigi , parole e cortei contro un mondo un po’ vecchiotto . Poi s’è visto dove possono portare le parole , anche le più ingenue . Oggi siamo più moderni e di conseguenza più veloci : parliamo subito di uccidere .
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