A pochi giorni dall’inizio ufficiale, è chiaro a quale tipo di della campagna elettorale stiamo andando incontro.
Falliti in parte e ridimensionati, almeno per ora, i tentativi di un attacco frontale a Berlusconi su più fronti (personale, economico, giudiziario) ora la strategia è duplice: da un lato si colpiscono con accuse infamanti gli uomini più vicini al premier e che simboleggiano il governo del fare (Bertolaso, Letta), usando il consueto abbinamento giudiziario-mediatico, e la pubblicazione di intercettazioni telefoniche opportunamente decontestualizzate. Dall’altro si usano episodi di corruzione/conscussione di singoli esponenti locali del PDL (assolutamente vergognosi e da condannare duramente) per far passare il messaggio che il partito di Berlusconi è un partito di ladri e malavitosi.
E’ il solito gioco sporco, al quale noi opponiamo una campagna elettorale fondata su due linee strategiche. La scelta di candidati presidenti affidabili e credibili, alfieri della “moralità del fare” che è la caratteristica della politica berlusconiana. La divulgazione delle cose finora realizzate dal governo, come esempio del buon governo che vogliamo portare in tutte le regioni. Per continuare a governare bene in Lombardia e Veneto, per girare finalmente pagina in tutte le altre regioni, finora guidate dalla sinistra. Da qui la proposta di un messaggio chiaro: “Fai vincere anche nella tua regione il governo del fare” che sintetizza il tema principale della nostra campagna elettorale.
Ci attendono settimane impegnative: ne vedremo delle “belle”. Purtroppo…
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