Wired.it: “Pdl su iPad, è una app catalogo”

Nelle scorse ore il Popolo della Libertà ha dato un’accelerata alla sua strategia digitale. E lo fatto puntando sul mobile, lanciando applicazioni per smartphone e tablet per illustrare quanto di buono abbia fatto il Governo (secondo, ovviamente, il Pdl).

Una delle principali novità della strategia digitale del Pdl è l’applicazione per iPad che in redazione abbiamo subito scaricato e testato. Senza entrare nel merito dei contenuti, l’app ci sembra rispecchiare poco le prerogative di un oggetto presente su Internet.

Alla base di questo giudizio la scarsa interattività. Come detto, infatti, gran parte dell’applicazione è composta da tutti i risultati centrati dal Governo. E il tutto è corredato da immagini di persone felici o del Premier.

“Il nostro obiettivo era quello di un oggetto simile al catalogo di una grande azienda”, spiega a Wired.it Antonio Palmieri, deputato Pdl e uomo Internet di Berlusconi.

Onorevole Palmieri, perché avete scelto di sviluppare app per il mondo mobile?

“Per non commettere l’errore che abbiamo fatto durante l’ultima legislatura in cui siamo stati al Governo (2001-2006): abbiamo iniziato a comunicare le azioni dell’Esecutivo solo nel 2004 quando ci si avviava alla nuova campagna elettorale. Per evitare questo errore abbiamo deciso di studiare quali fossero gli strumenti più adeguati, optando (anche) per il mobile, dopo Internet e i social media come Facebook”.

In realtà anche ora c’è l’eventualità di una nuova campagna elettorale. Avete accelerato i tempi di pubblicazione della app a seguito dei dissidi tra Fini (e i finiani) e il Premier?

“No, il rilascio dell’applicazione era previsto. Come detto l’obiettivo è quello di comunicare da subito e con tutti gli strumenti possibili il lavoro del Governo. Il tutto con una sinergia tra il nostro materiale on-line e quello off-line come il cartaceo. Certo, se poi si andasse a elezioni anticipate – cosa che non ci auguriamo – tutto questo materiale tornerebbe molto utile”.

Cosa pensa Berlusconi di queste nuove app?

“Come noto il presidente non è un utente di Internet, però ha commentato positivamente l’iniziativa”.

Uno degli aspetti che ci ha meno convinto della app è la scarsa interattività. L’unica parte in cui si può dire qualcosa è quella chiamata Sondaggio. Qui, però, è possibile votare solo in positivo tra le misure prese dal governo negli ultimi due anni con domande del tipo: “Il governo Berlusconi ha messo in atto numerosi interventi per superare la crisi economica. Qual è stato il più efficace?”, oppure: “Il governo Berlusconi ha risolto una serie di emergenze. Quale ha affrontato nel modo migliore?”. Ci spiega il perché di questa scelta?

“Premesso che volevamo partire in fretta e che quindi si tratta di una versione basic che potrebbe essere arricchita in futuro con nuove funzionalità, il nostro obiettivo era quello di un oggetto simile al catalogo di una grande azienda. E poi non è detto che nel mondo libero di Internet si debba seguire sempre una tendenza come quella della forte interattività”.

Quali saranno i prossimi passi del Pdl nel mondo digitale?

“Non le posso anticipare nulla ma per metà settembre lanceremo uno strumento di informazione quotidiana destinato al mondo mobile”

In tutto questo fermento tecnologico c’è da sperare che il Governo supporti sempre più la diffusione dell’innovazione e di Internet in Italia?

“Bisogna precisare che questa delle app è un’operazione del Pdl e non del Governo. Per cui – da parlamentare e non membro dell’Esecutivo – posso solo augurarmi che il Governo favorisca la diffusione delle nuove tecnologie e di Internet”.


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