Corriere della sera del 30 settembre 2004
di G. Benedetti
Libri scaricabili da Internet, possibilità di lasciare i testi a scuola, volumi realizzati a fascicoli per rendere più leggeri gli zainetti e contenere i costi per le famiglie. Sono alcune delle disposizioni previste dalla bozza della Finanziaria. Perplessi gli editori e i dirigenti scolastici.
Vediamo la principale novità: libri online da introdurre sperimentalmente nel prossimo anno scolastico, dopo una convenzione con le case editrici. I vantaggi: personal, palmari, portatili possono contenere tutti i testi a costo ridotto perché non c’è la spesa della carta e della produzione fisica del volume. Si pagano soli i diritti e l’editing elettronico. La convenzione con gli editori dovrebbe essere stipulata dopo la Finanziaria. Si può stampare, a casa e in classe, solo la sezione che serve. Svantaggi: bisogna possedere un computer e una stampante. Resta irrisolto il problema della riproduzione illegale, una volta ottenuto l’accesso al file.
Per Roberto Gulli, dell’Associazione italiana editori «le imprese che producono testi scolastici non sono state consultate». Per l’editore mancano garanzie sul diritto d’autore mentre il risparmio è discutibile: «200 pagine stampate a casa in modo decente costano 50 euro».
Antonino Petrolino, del direttivo dell’Associazione nazionale presidi: «Scaricare e stampare le pagine da studiare a scuola comporterebbe tempi e costi tali da rendere improbabile il risparmio».
«E’ un primo passo. L’obiettivo è mettere tutte le famiglie in condizione di possedere un pc – spiega Antonio Palmieri, dipartimento innovazione di Fi -. Diminuiranno peso e spesa. Sarà il mercato a decidere». I libri di testo dovranno essere realizzati in fascicoli o in sezioni tematiche «di costo contenuto e con possibilità di successivi aggiornamenti».
«Il testo in fascicoli costa di più – continua Gulli -. Li abbiamo pubblicati con un esito di scelta assolutamente modesto da parte dei docenti». I dirigenti scolastici dovranno organizzarsi in modo che i ragazzi possano lasciare i testi a scuola. Petrolino: «D’accordo, ma occorrono spazi e arredi. C’è un costo che non può esser scaricato sulle scuole».
Fabio Turani, presidente commissione scuola Anci: «Troviamo dei criteri per concretizzare nel modo migliore questa proposta, affinché non ci sia un aggravio di spesa per i Comuni».
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