Domenica voterò Stefano Parisi. Lo farò perché ho apprezzato i toni della sua campagna elettorale: Parisi ha cercato di vincere puntando sulla capacità di convincere i milanesi della bontà del suo progetto.
Lo stile fa l’uomo. E domenica votiamo prima di tutto un uomo. Sia chiaro: Parisi non è Superman. Come me, non ne ha il fisico… Però ha la testa, le capacità e l’esperienza, maturata nella pubblica amministrazione e nell’impresa, per fare bene il sindaco di una città come Milano.
Ovviamente condivido la sua impostazione di fondo: ridurre il perimetro di intervento del comune per dare spazio alla iniziativa dei cittadini, delle associazioni e delle imprese. Ridurre i costi del pubblico per diminuire le tasse, riportandole ai livelli di cinque anni fa.
Mi piace – a me che sono nato e vivo in estrema periferia – l’impegno di ridare sicurezza, decoro e legalità alle periferie, così come l’idea di mettere la famiglia al centro delle politiche cittadine.
Apprezzo il progetto di usare la tecnologia per portare nuovi servizi ai cittadini.
Apprezzo anche l’intenzione di unire l’attenzione per le piccole cose e il desiderio di pensare in grande, con una visione di sviluppo continuo per Milano.
Ho seguito la campagna da volontario, tra le altre cose animando l’account Twitter “Comitato per Parisi” @parisipermilano. Ciò mi ha permesso di documentarmi a fondo sui programmi di Parisi e sulla impostazione culturale a cui fa riferimento. Per questo lo voto convintamente e non solo perché è il candidato della mia parte politica.
Grazie per la tua attenzione.
Buona giornata e… buon voto per Milano!
Antonio Palmieri
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