La vicenda del suicidio di Tiziana Cantone e quella del video diffuso online dalle “amiche” della ragazza 17enne violentata in discoteca a Rimini hanno riacceso l’attenzione sul tema del cosiddetto cyberbullismo.
Annalena Benini sul quotidiano “Il Foglio” ha descritto bene “la ferocia materiale e immateriale di una gogna che trasforma una ragazza in un niente a disposizione di tutti”.
Quanto successo è uno dei frutti perversi della cultura dominante, che da decenni propone libertà senza responsabilità e descrive l’essere umano come una monade, privo di relazioni, teso solo alla soddisfazione dei propri desideri. Di conseguenza l’altro diventa un oggetto.
La legge su bullismo e cyberbullismo che stiamo votando alla Camera ben poco potrà fare contro questo vuoto umano e morale. Urge una riscossa educativa. Ne saremo capaci?
Cosa ne pensi?
Grazie per l’attenzione.
Antonio Palmieri
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