Ho presentato alla Commissioni attività produttive una serie di emendamenti al decreto sviluppo, in merito agli articoli che riguardano l’istituzione dell’agenzia digitale.
Le modifiche proposte vanno essenzialmente nella direzione di:
1) Introdurre tra gli scopi dell’agenzia l’accessibilità, cioè l’attenzione ai disabili e agli anziani, come previsto nella nostra proposta di legge sulla agenda digitale.
2) Semplificare la guida politica dell’agenzia, togliendo il concerto di cinque ministeri e lasciando al premier o ministro da lui delegato la responsabilità. Se il tema è cruciale per il presente e per il futuro, allora è simbolicamente e concretamente meglio se viene preso in carico dal primo ministro, come previsto anche nella nostra proposta di legge.
3) Non lasciare la guida di questa super agenzia nelle mani di un uomo solo, il direttore generale, senza alcun contrappeso e con un carico enorme di responsabilità sulle spalle di una sola persona. Prospetto due vie. La principale è quella di mettergli a fianco un consiglio di amministrazione composto dagli esponenti dei principali ministeri e determinare con chiarezza l’azione dell’agenzia, attraverso un piano triennale da verificare col governo.
Come primo passo, vediamo se giovedì pomeriggio gli emendamenti vengono dichiarati ammissibili.
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