Pensavo lo si capisse dall’aggiornamento del sito ma Elisabetta, mia moglie, mi ha fatto notare che devo dire che ho continuato e sto continuando a lavorare in questo mese nel quale mio padre è in ospedale dopo l’emoraggia cerebrale e tutte le altre complicazioni che finora ha superato con la consueta forza e serenità. Lavoro al mattino presto e fino al momento in cui posso andare in ospedale, cioè a mezzogiono, e lo stesso nel pomeriggio (lavoro talora dopo cena) fino alle 17, ora in cui ritorno in ospedale. Ho ridotto il lavoro d’aula e in commisione e sul territorio del collegio, ma il resto della mia attività politica e istituzionale lo svolgo a pieno regime. Insomma, cerco di stare più che posso con lui – per non lasciarlo solo e sostenere la sua fatica, specie ora che è pienamente cosciente e capisce la difficile situazione – e al tempo stesso continuo a “tenere gli occhi sulla palla”…
21 giugno 2007
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