Caro on. Palmieri, ho ricevuto l’ultimo Suo messaggio sui risultati ottenuti dal Governo nella lotta alla mafia. Complimenti, ma vorrei aggiungere alcune ovvie considerazioni.
Da semplice cittadino ritengo che la maggioranza non abbia ancora dovutamente spiegato quali sono i motivi costituzionali, connaturati alla democrazia parlamentare, che impongono la norma sull’immunità parlamentare.
Se la magistratura deve essere indipendente e autonoma anche il potere legislativo deve avere gli stessi privilegi. Lo dice la storia delle costituzioni. Con le assemblee legislative, nate per controllare il potere esecutivo, è nata ovviamente l’immunità.
Ora il quadro politico e costituzionale è cambiato, ma l’equilibrio fra i tre poteri deve essere lo stesso garantito. Così come l’indipendenza della magistratura deve potersi difendere dall’ esecutivo, così il parlamento deve poter difendersi dalla magistratura, come l’esecutivo dal parlamento. Altrimenti viene a mancare l’equilibrio costituzionale. Mi sembra però che l’intera maggioranza non sia abbastanza ferma sulla difesa di questo concetto. E si dimostri alquanto timida nel difenderlo.
Occorre far capire agli elettori che ciascun deputato eletto deve poter difendersi dal processo, perché questo privilegio è connaturato alla democrazia parlamentare.
Una forte promozione politica dovrebbe accompagnare questi semplici e basilari concetti. Altrimenti prevale l’incostituzionale messaggio che l’eletto possa difendersi nel processo che non ha alcun fondamento giuridico per un politico che vive del consenso e non del posto fisso e inamovibile del magistrato. Un processo che dopo una decina di anni accerta l’inconsistenza dell’accusa ha lo stesso effetto di una condanna.
Z. Spinella.
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