Stabilire un patto d’intervento con i proprietari di Facebook per rimuovere tempestivamente i contenuti odiosi o che istigano a reati è la via maestra per porre fine alle polemiche di questi giorni e soprattutto per fare in modo che questo importante social network possa continuare a far dialogare le persone tra loro.
L’incontro tra il presidente Schifani e Richard Allen, responsabile delle politiche Ue di Facebook, è una grande occasione per raggiungere questo obiettivo.
Come ho già scritto, ritengo che gran parte delle difficoltà derivino dal fatto che l’azienda Facebook non abbia una rappresentanza in Italia, circostanza che impedisce di avere un interlocutore per agire immediatamente in caso di bisogno.
Nessuno vuole criminalizzare indistintamente Facebook perché i milioni di italiani e le aziende che lo usano tutti i giorni non possono essere confusi o danneggiati per colpa di pochi estremisti. Tuttavia è tempo di impedire che la sacrosanta libertà di espressione degeneri in libertà di odio e in facoltà di compiere impunemente reati. Un reato è un reato sia che si compia on line o per strada. Le leggi per intervenire ci sono. Ora tocca ai gestori di Facebook agevolare tecnicamente la bonifica dalla spazzatura on line.
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