Ieri, dalle 10 alle 18.30 in commissione cultura abbiamo discusso e votato gli emendamenti al decreto Gelmini. Tra oggi e domani voteremo il “mandato al relatore” e la settimana prossima saremo in aula, dove riprenderà discussione e voto, stavolta finale.
La serrata e concitata discussione di ieri mi ha confermato nella convinzione che al PD in modo particolare spetta una scelta. Ripercorrere la strada battuta (con successo, purtroppo per la scuola) tra il 2002 e il 2006. Allora la sinistra scelse la scuola come il terreno privilegiato per la battaglia politica contro il governo, demonizzando le iniziative del ministro e della maggioranza, terrorizzando con false notizie (tempo pieno abolito, insegnamenti tagliati, attacco alla scuola statale, ecc.) le famiglie, strumentalizzando i bambini e gli edifici scolastici come strumenti per comunicare falsamente ai cittadini e ai media. Oggi l’alternativa è quella di collaborare in una riforma non più rinviabile di un carrozzone destinato alal bancarotta economica ma soprattutto formativa ed educativa, a partire da quei provvedimenti di buon senso contenuti nel decreto Gelmini.
Su questa strada noi ci staremo. Ieri in commissione sia il ministro sia il relatore on. Aprea hanno dato disponibilità a rivedere e migliorare alcuni punti del decreto in vista del passaggio definitivo al voto dell’aula. Spero che in un momento di difficoltà, Veltroni non scelga di utilizzare, come per un riflesso condizionato, gli strumenti di lotta politica che hanno sinistramente funzionato due legislature fa.
La sinistra è davanti a un bivio. Per il bene di tutti e per il futuro dell’Italia le auguro di avere la forza di scegliere la strada giusta, stavolta…
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