Lo scenario che ci accompagnerà fino alle elezioni europee del 6 e 7 giugno è oramai consolidato.
Il PD di Franceschini insisterà nell’attaccare a testa bassa ogni provvedimento, cercando di compattare i propri elettori, per rimotivarli e per non perdere consenso a favore dell’estrema sinistra e dell’Italia dei lavori da un lato e dell’UDC dall’altro. Ne è un esempio il forsennato attacco contro la seconda parte del piano casa, che il governo approverà venerdì prossimo per consentire di allargare le abitazioni già esistenti, per agevolare i cittadini e rimettere in moto uno dei settori trainanti dell’economia reale italiana. Attaccano un provvedimento del quale nemmeno conoscono i reali contenuti, subito seguiti dalle regioni rosse.
Dal canto suo il governo continua a produrre interventi concreti e mirati per superare la crisi (piano casa, cantierizzazione delle grandi opere, sblocco del credito per le imprese, sostegno a chi dovesse perdere il lavoro) e insieme realizzare quelle riforme strutturali che servono al Paese: severa lotta all’evasione fiscale, federalismo fiscale, riforma della giustizia.
Come detto dal premier nell’intervista a El Mundo, oggi come un anno fa gli italiani sono stanchi delle chiacchiere della sinistra, vogliono i fatti.
Per questo motivo, nel duello tra chi è tornato al metodo del “tanto peggio, tanto meglio” e chi invece lavora e diffonde un ottimismo fondato sulla realtà, è chiaro agli italiani da quale parte è meglio stare, per il bene di tutti.
Lascia un commento