Ora che il testo definito della manovra c’è, comincia il lavoro parlamentare, dal Senato. Al di là delle polemiche resta acquisito che: nessuna nuova tassa, tagli agli sprechi, rinnovata lotta all’evasione fiscale, riduzione della burocrazia per le imprese. E, ovviamente, conti pubblici in ordine contro eventuali attacchi speculativi.
Riflessione finale: questa manovra di correzione è contro una nuova crisi, quella generata un mese fa dall’attacco della speculazione contro i debiti pubblici degli Stati, a partire dalla Grecia. La crisi innescata dai mutui americani due anni fa era un’altra cosa, che è stata affrontata dal governo mettendo al sicuro i risparmi dei cittadini, allargando le protezioni sociali ai lavoratori che ne erano privi, con incentivi mirati ai settori più deboli, il tutto mantenendo in sicurezza i conti pubblici. Oggi affrontiamo una vicenda nuova.
Esortare all’ottimismo, ieri come oggi, non significa negare l’evidenza ma ha due scopi, uno di “metodo” e uno di merito. Metodo: se ci si demoralizza, si rinuncia a fare, progettare, investire. Merito: se chi non ha subito diminuzioni del reddito – dipendenti pubblici, pensionati, ecc. – si spaventa e smette di “consumare”, la domanda interna crolla e dunque l’economia reale salta.
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