Ventitré anni fa entravo per la prima volta a Villa San Martino. Ero un assistente capostruttura delle tv di Berlusconi; Gianni Pilo mi aveva chiesto di collaborare alla costruzione di 2.000 Club Forza Italia, per sostenere Mario Segni candidato premier.
Da allora quanti giorni e quante notti passate ad Arcore a lavorare alle nostre campagne elettorali: spot, manifesti, brochure, la Nave azzurra, Una storia italiana, internet, convention, opuscoli, lettere, libri… Avversari e fiction ci hanno dipinto come una specie di Spectre. Eravamo e siamo un manipolo di artigiani, guidati da un artista capo bottega che propone, ascolta, corregge, lavora con te. Un uomo potente ma non superbo, pop e classico, generoso ma attaccato alla realtà.
Sono stati anni davvero “formidabili”. Gli si voleva bene, gli si vuole bene a questo giovanotto che compie quattro volte vent’anni…ed è al lavoro per i prossimi venti. L’eredità può attendere. Prima vengono referendum e giudizio della Consulta sull’Italicum. Dopo, come ci ha sempre insegnato Berlusconi, sarà la realtà a indicarci la strada migliore per dare nuova forza al centrodestra, che rimane alternativo alla sinistra e al grillismo.
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