“Con internet non si vincono le elezioni, ma senza si perde…”. Parola di Antonio Palmieri, l’uomo web di Forza Italia, che sin dal ’94 ha curato tutte le campagne elettorali di Silvio Berlusconi. Questa considerazione sul ‘ruolo elettorale’ della grande rete, spiega il deputato azzurro, ora responsabile Internet del partito, vale anche per il referendum del 4 dicembre. Senza l’arma dei social networks, infatti, difficilmente prevarrà il No (come vorrebbe il partito del Cav) o il Si.
Un’efficace campagna on line, anche a colpi di tweet e video messaggi su Facebook, insomma, può fare la differenza. Palmieri lo dice chiaramente nel suo ultimo saggio ‘Internet e comunicazione politica’, edito dalla Franco Angeli, dove spiega strategie e tattiche sui nuovi media per affrontare ogni sfida elettorale, dando la caccia a indecisi, astenuti e delusi. La “partita referendaria -assicura all’Adnkronos l’esponente forzista- si gioca certamente anche on line. Fi è partita diversi mesi fa con il sito del ‘Comitato per il No’. E da un mese facciamo un’infografica che ogni mattina distribuisco via Whatsapp ai nostri deputati e senatori, coordinatori regionali e responsabili locali”. Poi “ciascun parlamentare, a sua volta, la veicola nei propri spazi online, generando una catena di Sant’Antonio fino alla vigilia del voto”.Palmieri rivela i segreti della campagna azzurra contro il ddl Boschi, che definisce virale e a costo zero.
Per lo sprint finale Fi alternerà infografiche che spiegano i “singoli punti deboli della riforma Renzi” con quelle che “riprendono concetti espressi da Silvio Berlusconi”, altre “ironiche” con alcune che “puntano sul cosiddetto ‘instant marketing’”. Palmieri cita un esempio su tutti: “la domenica auguriamo appunto buonadomenica a tutti, inserendoci nel flusso dei messaggi della festa e proponendo un conto alla rovescia rispetto alle settimane che mancano alla domenica giusta, quella in cui si andrà a votare No”. “Sembra una sciocchezza -sottolinea- ma in realtà è un modo di comunicare che crea simpatia”. Rispetto alla “roboante comunicazione del Pd e del premier Renzi la nostra è una campagna carsica, a costo zero, che però quotidianamente raggiunge con una comunicazione diversa e potenzialmente virale centinaia di migliaia di persone, ciascuna delle quali può diventare a sua volta un punto di comunicazione”. Fi si propone innanzitutto due obiettivi. Il primo:”motivare il suo elettorato con argomentazioni in grado di vincere la martellante propaganda renziana e di metterli in grado di convincere amici e conoscenti”. Il secondo: “ribadire ai nostri elettori che Fi e il suo leader sono davvero in campo e impegnati per il No, a dispetto di tutti i retroscena giornalistici”.
Il web nasce come “luogo principe delle relazioni”: ognuno deve fare la sua parte, dagli esperti del settore ai militanti ai parlamentari. C’è bisogno, quindi, sottolinea Palmieri, del “contributo di tutti per intercettare il maggior numero di elettori”. Nell’era digitale il segreto della comunicazione Internet è creare sulla rete “l’equivalente del passa parola o dell’incontro fisico”. E dall’ascolto della ‘nostra gente’, assicura, tramite la pagina Fb, twitter, un sito ad hoc e l’uso di tutti i new media, “nasce la ‘nostra risposta’ e la mobilitazione, che porta a iniziative fuori”. Internet, dice Palmieri, “vale tanti voti quanti gli altri mezzi di comunicazione e strumenti di marketing a disposizione dei leader e dei partiti”. Questo perché “oggi il web non è un mondo a parte ma è un ambito della nostra vita e la distinzione tra virtuale e reale è superata”.
[Da Adnkronos, 6 novembre 2016]
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