“…è dall’interesse comune di una classe dirigente eletta per risolvere i problemi degli italiani che può e deve nascere un Paese più sereno, un metodo più tranquillo e limpido di discussione, un’attitudine politica sempre esigente, sempre rigorosa, sempre severa ma non disfattista e arrogante.”. Questa frase, tratta dalla replica di Berlusconi ieri alla Camera, esprime il clima che si respirava ieri in aula (unica eccezione Di Pietro). Questa “minaccia” di essere una buona legislatura, per noi in Parlamento ma, soprattutto, per il Paese: nel 2001-2006 l’atteggiamento della sinistra fu di opposizione al proponente (Berlusconi) a prescindere dalle proposte, con una continua drammatizzazione e demonizzazione delle proposte del governo. Ora le premesse sono di un lavoro comune, “pacatamente, serenamente” nell’interesse di tutti gli italiani. Vedremo…
Ricostruire l’Italia. Insieme
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3 risposte a “Ricostruire l’Italia. Insieme”
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Di Pietro ha perso una buona occasione. Quella di stare zitto.
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Egr. Palmieri, prima di tutto la ringrazio delle comunicazioni che mi invia, poi voglio dire che ogni giorno, leggendo sui giornali della raffica di nuove disposizioni, provo immensa gioia poichè finalmente c'è una PIENA rispondenza tra quanto la gente ed il buon senso aspettavano da anni ! Inoltre quasi stento a credere a quanto leggo, alle leggi che devono essere varate, che finalmente radrizzeranno tante storture cui, avviliti, ci stavamo abituando. Come commento finale voglio aggiungere che, data la perfidia e falsità della sinistra, sono convinto che il deisderio dialogativo sia solo espressione del loro sbigottimento data la vittoria sensazionale ottenuta dallla destra. Soltanto una batosta così forte poteva renderli più miti. Non creda che sia per una maturazione insita in loro. Sapranno tornare alla quotidiana e congenita malizia non appena se ne presenterà l'occasione. Cordialmente
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Gentilissimo Onorevole Antonio Palmieri La ringrazio infinitamente per la diffusa comunicazione del PdL tramite il servizio newsletter. Ho letto con attenzione l’intervento del Presidente Berlusconi, apprezzandolo in ogni sua forma. A dire il vero, ho forse peccato di presunzione, ma ero del tutto convinto che il nuovo corso orientato al dialogo con l’opposizione, avrebbe spinto quest’ultima ad astenersi sul voto di fiducia. In questo modo, avrebbe lanciato un messaggio a forte impatto, senza aver comunque avallato decisioni ancora da assumere. In più, l’estrapolazione del discorso che mi ha mandato mi trova pienamente d’accordo in quanto sono fortemente convinto che l’Italia, anzi il nostro Paese, abbia veramente bisogno di una classe dirigente che definirei "open mind", ossia aperta a qualunque esperienza di dialogo, proposta, innovazione e modernità. Voglia, pertanto, farsi portavoce al neo ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta di proseguire con l’opera di risanamento della Pubblica Amministrazione da tutti quei soggetti, a volte impropriamente definiti “fannulloni”, che impediscono all’Italia di emergere nel palcoscenico europeo e mondiale. Tuttavia, mi farebbe piacere che si operasse un distinguo tra il “fannullone vero e proprio” che non ha voglia di lavorare ed i “fannulloni impropri” con enormi potenzialità, ma ai quali i vertici superiori impediscono di esprimersi per il benessere collettivo, emarginandoli in quanto definiti “pericolo per lo sviluppo”. Le chiedo scusa per il tempo “rubato”, restando a completa disposizione per qualunque cosa possa far finalmente crescere il nostro Paese. Emanuele Costa
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