Paolo Del Debbio, analizza i risultati del voto su Il Giornale. L’ho trovato un buon intervento, condivisbile, specie in questi passaggi:
1. “Berlusconi continua a vincere perché conosce quello che il popolo vuole e intrattiene con il popolo, con la stragrande maggioranza di esso, un rapporto che la sinistra non sa intrattenere. Quei profeti da quattro soldi che periodicamente, come nei casi maniacali, ne decretano la fine sottovalutando, perché alla fine non la conoscono, la consistenza del rapporto «carnale» che Berlusconi stesso ha con il popolo e la fiducia che il popolo gli tributa.
Tutto questo si alimenta, soprattutto negli ultimi due anni, con le capacità di intervento che Berlusconi ha dimostrato in non poche situazioni concrete. Questi fatti scompaiono facilissimamente dai giornali e dalle tv ma, evidentemente, rimangono nella memoria del popolo che, quando può, dimostra di non dimenticare.”.
2. “E cosa vuol dire che la coalizione di centrodestra raccoglie ormai i ceti medi, quelli imprenditoriali, ma anche molta di quella che una volta si chiamava la classe operaia? Perché molta di essa vota per il Pdl e per la Lega se non perché vede in questi due soggetti e nei loro leader gli unici che possano rispondere alle loro difficoltà? E se lo fanno in presenza di questa crisi evidentemente pensano che, anche in questo caso, con l’opera del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è stato fatto tutto quello che si doveva e non è stato fatto ciò che non si doveva. Il popolo lo sa bene: il governo del fare è anche quello che fa ciò che è possibile fare. Il popolo si inganna difficilmente, molto più difficilmente di quanto pensino Di Pietro e la sinistra al suo seguito. Che poi, se lo continuano a pensare, è anche un bene.”
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