La partecipazione aI funerali dei 19 connazionali uccisi a Nassirya fu il giorno più “vivo” e intenso della mia esperienza parlamentare. Furono ore di commozione intensissima, di partecipazione al dolore dei familiari. Tuttavia, fu anche il giorno dell’orgoglio di essere italiani e della consapevolezza che stavamo facendo la cosa giusta: aiutare una popolazione oppressa a ritrovare vera giustizia, pace e libertà.
E’ lo stesso anche oggi. Allora come oggi il nemico è spietato e crudele ma la soluzione non è lasciargli campo libero: bisogna insistere e semmai cambiare strategia se l’attuale non funziona nel modo sperato.
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