Web e politica: proposta di buon senso

Internet è e deve rimanere un luogo di libertà di espressione ma non è un luogo al di sopra delle leggi. Bene fa il governo a tenere sotto osservazione siti e pagine sui social network che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere e a perseguire chi si macchia di tali reati, avvalendosi delle leggi vigenti.

A Omnibus, su La7, ho proposto due possibili linee di intervento.

1. Stabilire un dialogo permanente con chi ha la responsabilità dei social network per facilitare e velocizzare la rimozione di contenuti odiosi e l’individuazione dei singoli responsabili.

2. Costituire una task force permanente con gli esperti e gli operatori del settore, per individuare insieme quali misure adottare per garantire che la rete sia un luogo di libero confronto di idee e non una palestra di odio. Aprire un sito dedicato, dove accogliere su questo tema i contributi di tutti gli italiani che vorranno partecipare alla discussione. Si tratta di impedire che la spazzatura dell’odio sommerga la rete.

Libertà di espressione non significa libertà di insulto o istigazione a delinquere. Internet non è una arena dove esprimere il peggio di sé. Dobbiamo educarci tutti a usarla liberamente ma responsabilmente.


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4 risposte a “Web e politica: proposta di buon senso”

  1. Avatar Johm
    Johm

    Grandioso!
    Un progetto che La porta direttamente da Mark Zuckerberg e
    Le permette anche di avere il controllo della rete per conto del governo!
    Credo sia davvero una responsabilità infinita, sono certo che in questo momento Lei ha le persone giuste al suo fianco.
    Complimenti. Davvero.

    Non sarò proprio breve..

    Ma vorrei dirle comunque che personalmente ritengo la rete quasi l’equivalente di uno stato, con i suoi cittadini che hanno i loro punti di ritrovo dove con facilità possono manifestare, condividere, parlare, proporre, insultarsi, fare pace; La differenza è che “la rete” rappresenta ad oggi la pura essenza di democrazia… una cosa che probabilmente l’uomo non è ancora arrivato a comprendere completamente; Ma diciamocelo.. questi sono i fatti.

    La possibilità di scegliere, di poter esprimersi con un clic nei network, condividere informazioni e riceverle indietro quando vuoi, con chi vuoi, immediatamente, fra tutta l’italia, per tutto il mondo.(!) ..caspita! Un momento – non si era mai potuto fare prima.
    Non si era mai potuto scegliere così facilmente, entrare in contatto con così tante persone diverse.

    E dopo tutto questo, come se non bastasse, ecco che arriva “facebook”.
    “La genialata”. Questa moda è stata capace di farmi incontrare i cugini e i parenti dei nonni di quelli che ho scoperto essersi sposati con quell’amico che non vedevo dai tempi dell’università e che la mia donna è famosa come Grace Slick perché ha condiviso un video di un brano musicale diventato il fenomeno virale dell’anno .. (aiuto)

    Insomma, certa gente non sa cosè gmail o l’Ave Maria, ma ha un “computer nuovo” con e per “facebook” (amen). Ci sono non so quanti di milioni di utenti su facebook.(!).
    E’ IL CAOS DELLA LIBERA ESPRESSIONE.

    Io sinceramente la rete la monitorerei. La guarderei come ho sempre fatto, leggendo di cose delle quali mi occupo e mi interesso, informandomi e difondendo le mie considerazioni cercando semplicemente di farlo al meglio, con i mezzi migliori e con le persone giuste.
    Direi, Proporrei, Diffonderei informazioni con i mezzi migliori a disposizione.
    Lascerei totalmente libera l’espressione e il pensiero, ascolterei molto attentamente tutto quello che devo sapere per poi diffondere negli spazi giusti la mia idea al massimo.
    Di una cosa sono sicuro, internet non si può fermare, si può “SURFARE” bene però.

  2. Avatar aurim
    aurim

    Non deve esistere luogo alcuno sia pubblico che aperto al pubblico dove si possa inneggiare a comportamenti che sono contro le leggi dello stato, sia contro lo stato stesso che contro le persone sia cosidette comuni che ricoprenti alte cariche istituzionali. Inflessibilita e non comprensione e buonismo piagnucoloso.

  3. Avatar gabriele
    gabriele

    Molto importante il punto di vista da lei sottolineato del fatto che un atteggiamento “minimizzante” alla Adinolfi è una minaccia per lo sviluppo di internet. Da ricordare anche la differenziazione tra spazi internet privati e pubblici, che rendono il problema notevolmente complesso. Per certi versi insultare qualcuno di famoso in un bar e la stessa cosa che farlo su un gruppo di facebook (entrambi sono luoghi pubblicamente accessibili), ma in un caso l’episodio finisce lì, nell’altro viene diffuso. Nei fatti rendendo il primo non perseguibile e che nessuno ha interesse a perseguire, mentre il secondo perseguibile e potenzialmente pericoloso. Non sempre è semplice capire come comportarsi dal passaggio da luogo di incontro reale a quello virtuale.

    Condivisibile l’iniziativa proposta numero 1, qualcosa di simile è stato attuato negli USA per i reati di pedopornografia, ovvero per impedire l’accesso ai condannati per questi reati ai social network. Meno chiaro il valore della proposta 2, non solo perché data la formulazione meno definita si può valutare solo l’esecuzione, ma anche perché si tratta più di sviluppare una cultura della responsabilità, in Italia assente non solo su internet, ma nella scuola, sul lavoro, allo stadio, come ricordato, ed in generale nella società. Impossibile non ricordare che se certi esponenti politici tengono atteggiamenti verbalmente violenti senza alcuna conseguenza, non ci si può aspettare che ad alcuni normali cittadini non venga l’idea di copiarli.

  4. Avatar flaminio cozzaglio

    lo scrivo senza ironia , non ho capito certe difese del web : devono essere leciti comportamenti che in Tv , radio , carta e a voce sono reati ?

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