Ecco l’identikit del candidato sindaco di Como: giovane, apprezzato, entusiasta, professionista

La Provincia di Como del 8 marzo 2002
di E. Frigerio

Giovane, gradito dai cittadini, professionalmente capace, appassionato e instancabile.
E’ questo l’identikit del candidato ideale messo a punto dal tavolo organizzativo nazionale di Forza Italia per le amministrative, riunito martedì alla presenza di Silvio Berlusconi e del coordinatore nazionale Roberto Antonione.

A rivelarlo è il deputato Antonio Palmieri, comasco d’adozione, che ha partecipato ai lavori in qualità di responsabile nazionale della comunicazione elettorale. Inevitabili le congetture sui nomi della rosa di Forza Italia per la successione di Alberto Botta, peraltro passibili di ulteriori modifiche o integrazioni.

A prima vista – se non altro anagraficamente – il profilo sembra attagliarsi più a Paolo De Santis, Steano Bruni e Sergio Gaddi che non a Pierpaolo Prizzi (che pure in questi giorni è dato in risalita nel borsino azzurro), Giorgio Bordoli o Nini Binda. Palmieri non si sbilancia e si limita a fare il quadro del lavoro svolto fino ad ora: «Abbiamo stabilito dei criteri generali, che poi andremo a proporre e condividere con le singole realtà locali, applicando quanto già sperimentato con successo su scala nazionale. In primo piano figurano i programmi e le cose da fare: dai problemi irrisolti alle soluzioni innovative per i bisogni dei cittadini, che trovano un modello nelle migliori esperienze finora realizzate dai nostri sindaci in tutta Italia. In seconda battuta sarà necessario trovare persone in grado di realizzare questi programmi, sia come candidati sindaci, sia come squadre di assessori e consiglieri comunali.
L’identikit si può suddividere in quattro punti: cerchiamo persone che abbiano dimostrato capacità professionali, che siano gradite dai cittadini, che incarnino lo spirito di gioventù e cambiamento che è nel nostro Dna, oltre a garantire un impegno appassionato e instancabile».

Palmieri è poi entrato, in realtà tirato per la giacca, nel merito della situazione comasca, esprimendo «dispiacere» per il clima attuale che regna in via del Lavoro. Quindi ha invitato tutti a «lasciar lavorare il garante Mario Alberto Taborelli» e ha espresso «piena e totale fiducia» nell’operato del coordinatore Roberto Zanetti. «Credo – ha concluso – che i cittadini siano poco interessati a queste vicende. Ai comaschi interessa solo una cosa: aver un buon sindaco e una buona amministrazione».


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