La Provincia di Como del 7 gennaio 2003
di Enrico Romanò
In un crescendo rossiniano di pubblico, si è chiusa ieri l’edizione 2002-2003 della mostra presepi promossa dall’Associazione Carnevale canturino.
Nel tardo pomeriggio il deputato di Cantù Antonio Palmieri ha consegnato medaglie e riconoscimenti ai maestri che hanno nobilitato la manifestazione con i loro capolavori: ben 72, alla fine, le opere esposte all’ammirazione degli ospiti. Plaudendo all’iniziativa, Palmieri ha ricordato anche la valenza simbolica, oltre che artistica, delle rappresentazioni della Natività. «Se l’albero rappresenta lo spirito del Natale – ha chiosato il parlamentare – allora il presepe ne rappresenta sicuramente la carne. Il presepe ha il pregio di conservare la tradizione e di farci rivedere quel che è avvenuto in quella famosa notte di duemila anni fa».
Partita un po’ in sordina, la mostra organizzata al Centro esposizione mobili di via G. da Fossano ha saputo col trascorrere dei giorni attrarre frotte sempre più numerose di visitatori. «Possiamo dire di essere soddisfatti – dice Maurizio Guglielmetti, presidente dell’Associazione Carnevale canturino, tracciando un primo bilancio – l’affluenza è stata buona. Non abbiamo ancora i numeri precisi, ma sicuramente siamo andati oltre quota duemila». Per lustrarsi gli occhi con i presepi di via G. da Fossano sono giunte intere spedizioni addirittura da fuori città: come quel pullman con 53 persone a bordo arrivato da Casalpusterlengo, attratto dalla fama di Cantù per averne letto sulla rivista dell’Associazione nazionale presepi.
Anche se l’Epifania è ormai passata, la mostra non smobilita e dunque c’è ancora tempo per una visita, anche se solo per i più piccoli. Per una settimana ancora rimarrà intatta nella sua bellezza per essere gustata, in via del tutto eccezionale ed esclusiva, dai bambini delle scuole elementari e materne, che sbarcheranno al Cem con le rispettive classi.
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