Il Giornale del 10 novembre 2006
di Adalberto Signore
«I sondaggi danno Forza Italia al 29,4 e le elezioni in Molise confermano questo trend. Ora è arrivato il momento d’incalzare il governo su questa Finanziaria. Se date il massimo, sono sicuro che la manifestazione del 2 dicembre a Roma sarà come quella del 1996». In collegamento telefonico da Macherio, dove prosegue la riabilitazione dopo l’operazione al menisco, Berlusconi sprona i vertici del partito riuniti a Palazzo Grazioli. Ci sono Bondi, Cicchitto, Bonaiuti, Brancher, il tesoriere Crimi, i coordinatori regionali e molti parlamentari del Lazio, tutti impegnati nell’organizzazione della manifestazione di piazza San Giovanni. A loro il Cavaliere chiede «uno sforzo sovraumano»: «Fatemi vedere che il partito esiste, è in gioco la nostra credibilità e quella del Paese». In piazza, dunque, Berlusconi vuole «più gente possibile» e spera di arrivare ai numeri di dieci anni fa, quando a San Giovanni si riunì quasi un milione di persone per protestare, ieri come oggi, contro la Finanziaria del governo Prodi (quella dell’eurotassa). Poi passa il telefono a Francesco Cossiga, ieri in visita a villa San Martino («era mio dovere, lui è sempre venuto a trovarmi dopo ogni operazione»). «Fate bene – dice l’ex capo dello Stato ai vertici azzurri – a fare questa battaglia, faccio tanti auguri a Forza Italia e al suo presidente».
Terminata la telefonata, si passa alle questioni organizzative. Con due preoccupazioni. Una dello stesso Berlusconi, messa sul tavolo da Bonaiuti.
«A dicembre – spiega – c’è in programma una settimana di sciopero dei giornalisti. Insomma, il 2 dicembre rischiamo di trovarci senza copertura mediatica». L’altra, sull’Udc, buttata lì da Alfano. Che teme che i centristi, che manifesteranno in piazza a Palermo, «pretendano dai Tg pari dignità». Insomma, potremmo pure «ritrovarci la nostra manifestazione con centinaia di migliaia di persone considerata alla stregua di quattromila militanti dell’Udc riuniti in Sicilia».
Sul fronte numeri, invece, circa 200mila sono le persone che i partiti si impegnano a garantire (100mila Forza Italia, 60mila An, 30mila la Lega). Per il resto ci si affida alle partecipazioni spontanee che – queste le previsioni – saranno moltissime. Insomma, i due cortei che arriveranno verso le 17 a piazza San Giovanni per il comizio con Berlusconi, Fini e Bossi dovrebbero raccogliere almeno 500mila persone. Sui costi c’è ancora qualche incertezza. Una previsione di massima parla di 500mila euro più le spese per i pullman. Ogni coordinatore regionale si è infatti impegnato a portare un certo numero di sostenitori: 30mila dal Lazio, 15mila dalla Campania, 10mila dalla Lombardia, seimila dalla Puglia. Che insieme alla Sardegna ha avuto la deroga per stampare il materiale direttamente in loco, visto che l’ultima volta Fitto ha ricevuto volantini e gadget solo a gazebo chiusi.
Palmieri, poi, ha mostrato spille, cappellini e magliette (che ha indossato una a una) preparati per l’occasione. Tra gli slogan: «67 nuove tasse Padoa Schioppa… e io pure». E da lunedì sarà attivo il sito www.scendiinpiazza.it.
Durante la riunione, pure qualche battibecco. Come quello tra Malan e Fitto o, ben più acceso, tra la Armosino e Crimi.
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