La Provincia di Como del 17 maggio 2004
di Enrico Romanò
Nel suo terzo anno a Montecitorio, Antonio Palmieri insegue la doppietta. E per Cantù, la città che lo ha portato in carrozza fino in Parlamento, dice di avere in serbo una sorpresa: la seconda, dopo che nel luglio scorso era riuscito a portare a casa da Roma un milione e 400 mila euro, a fondo perso, per il Palababele.
«Sono un trapattoniano: prima di dire gatto voglio averlo dentro nel mio sacco – premette – ma spero di poter dare la bella notizia alla città entro la fine del mese, o quanto meno entro la metà di giugno». Di solito ottimo comunicatore, questa volta Palmieri sulla questione ha però la bocca cucita: non rivela neppure l’ambito che potrà beneficiare dell’eventuale aiuto. «Non è nel mio stile fare proclami che poi potrebbero non avere seguito – dice – preferisco parlare dopo aver ottenuto il risultato».
Di qualsiasi “affare” si tratti, Palmieri sta cercando di condurlo in porto da solo: senza nessun coinvolgimento, cioè, degli amministratori locali. «E’ una mia idea» precisa. Non per questo l’onorevole Palmieri afferma di voler tagliare quel cordone ombelicale che lo tiene legato ai sindaci del suo collegio. «Io sono a disposizione di tutti gli amministratori locali – assicura – a qualsiasi schieramento appartengono».
Tuttavia, a breve sarà a Mariano Comense per tirare la volata a Francesco Orsi, candidato di Forza Italia alla poltrona di primo cittadino. Ma l’onorevole non ci vede alcun conflitto con il suo ruolo di parlamentare. «E’ come se io a Roma giocassi in nazionale -spiega – non per questo mi dimentico di far pur sempre parte di una squadra di club». Sarà, l’appuntamento marianese, l’occasione per il deputato azzurro di rimettere piede nel proprio collegio d’elezione dopo un prolungato periodo d’assenza dal territorio brianzolo.
Palmieri, però, già prepara un ritorno in grande stile: e dopo aver percorso in lungo e il largo i paesi del Canturino e del Marianese per spiegare la riforma Moratti, ha ora sul taccuino un altro tema molto caldo. «Probabilmente parlerò degli effetti della riforma Biagi – preavvisa lo stesso Palmieri – o di un altro argomento che comunque interesserà molto il tessuto canturino. Dico spesso che molto di quello che viene deciso a livello nazionale ha effetti diretti anche a livello locale».
«Questi appuntamenti sono molto importanti e istruttivi anche per me – aggiunge – grazie al mio tour sulla riforma della scuola, globalmente ho potuto incontrare circa un migliaio di persone: uomini e donne che, altrimenti, difficilmente avrei potuto contattare». Ma anche se gli incontri dedicati alla riforma Moratti sono terminati, è ancora molta la confusione che regna attorno alle novità: e prova ne sono le lunghe code che, ogni giorno, popolano l’ufficio scolastico provinciale di Como. «Purtroppo è la testimonianza della fatica che si fa nel passaggio dal vecchio al nuovo – commenta Palmieri – ma è solo un periodo transitorio. Tra l’altro, la riforma avrà anche il compito di mettere fine alla lunga e triste disputa che oppone i cosiddetti precari storici e i “sissini”. Ci vorrà tempo, ma credo che alla fine si riuscirà a trovare una soluzione in grado di tener conto di entrambi gli interessi contrapposti».
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