Torna fronte parlamentare cattolici. “Rete per i valori”

Agenzia ANSA del 8 giugno 2006

Ricerca sulle staminali, fecondazione, pillola abortiva, unioni civili, eutanasia: e’ sul non facile terreno della bioetica e della famiglia che i parlamentari cattolici si stanno mobilitando. Trasversalmente. Forte della benedizione della Chiesa, un gruppetto di parlamentari si e’ attivato per costituire nuovamente quella ‘rete’ che durante la scorsa legislatura aveva raggruppando consensi per difendere ”valori non negoziabili” – come in piu’ occasioni li ha definiti Benedetto XVI – dando battaglia per la legge 40 sulla procreazione e, successivamente, in occasione del referendum.

Proprio ieri nella casella di tutti i parlamentari e’ stata recapitata una lettera firmata da una ventina di deputati e senatori di Margherita, Forza Italia, An e Udc, in cui si chiede l’adesione alla ‘rete’. Primo appuntamento (”per una iniziativa di ri-partenza) e’ fissato per giovedi’, due giorni dopo l’anniversario della vittoria del fronte astensionista al referendum dello scorso anno, con una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. ”Caro collega, nella scorsa legislatura – si legge nella lettera – abbiamo insieme costituito l’intergruppo ‘Persona e Bene Comune’ con lo scopo di organizzare una rete di deputati e senatori, laici e cattolici, appassionati della difesa della vita umana e della famiglia, come cellule fondamentali della civilta’ e della democrazia italiana. Valori concreti su cui investire per il futuro del Paese”. ”In questa legislatura vogliamo proporti di aderire e proseguire ad impegnarti nel lavoro dell’Intergruppo Persona e Bene comune, per individuare liberamente e fraternamente tra noi le proposte comuni, le iniziative parlamentari e pubbliche che vogliono sviluppare innanzitutto questi valori civili della vita umana e della famiglia”. ”Un’opera e un compito trasversali” tra le coalizioni e gli stessi partiti ”che mette al primo posto la ricerca chiara dei punti di incontro comuni sulle vicende etiche e bioetiche che interesseranno il Paese e il Parlamento”.

La lettera e’ firmata da esponenti della Margherita (Carra, Lusetti, Mosella, Bobba), dell’Udeur (Fabris e Cusumano), di Forza Italia (Paoletti Tangheroni, Palmieri, Di Virgilio, Bertolini, Lupi), dell’Udc (Volonte’, Eufemi, Marconi, Santolini), di An (Mantovano, Santanche’, Pedrizzi) e della Lega (Polledri, Martini). Il versante politico avra’ un’interfaccia sociale.

Infatti, il Comitato Scienza e Vita, che si batte’ al referendum per l’astensione, si e’ trasformato in un’Associazione permanente, che martedi’ 13, ad un anno esatto dal referendum sulla legge 40, presentera’ il proprio Manifesto al teatro Capranichetta, davanti a Montecitorio. All’iniziativa interverranno quegli stessi deputati e senatori che due giorni dopo daranno vita all’Intergruppo parlamentare. La data e il luogo sono un messaggio esplicito: ”L’esito del referendum sta li’ ed ha anche un significato politico – spiega Carra- non e’ il frutto del caso e non e’ privo di importanza, come qualcuno vuole affermare”. E il secondo messaggio lo lancia Mantovano: ”Se le parole hanno un senso, ne’ alla Camera ne’ al Senato c’e’ una una maggioranza per modificare la legge 40 o per approvare pacs o cose simili”.

Il primo contatto trasversale tra i parlamentari cattolici dopo le elezioni che hanno decretato la vittoria dell’Ulivo e’ avvenuto il 10 maggio, durante una cena al ristorante ‘Il Vicario’, a due passi da Montecitorio. Attorno ad un tavolo si sono ritrovati quel gruppetto di deputati che maggiormente vengono considerati punti di riferimento dell’episcopato italiano (Binetti, Santolini, Di Virgilio, Pedrizzi, Mantovano, Palmieri, Volonte’). Quella sera Bobba, ex aclista, anch’egli invitato, non c’era perche’ impegnato fuori Roma. A tavola, tra un piatto di spaghetti e un’insalata, si e’ parlato delle scadenze e delle battaglie da affrontare insieme. Comune impressione l’avvertita necessita’ di avviare un percorso trasversale su battaglie etiche importantissime.


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