Question time in aula del 7 marzo 2007
Premesso che
Il 21 febbraio il ministro Rutelli ha presentato il portale del turismo italiano, www.italia.it, realizzato in attuazione dell’articolo 12 della legge 14 marzo 2005, n. 80 (Conversione in legge del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35 “Disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale”), che ne prevedeva la realizzazione attraverso la stipula di “opportune convenzioni”.
Il portale – per la realizzazione del quale sono previsti finanziamenti per un importo totale di 45 milioni di euro – si caratterizza per numerosi errori tecnici che contraddicono le regole dell’usabilità, insieme di criteri che rendono facilmente fruibile un sito internet.
Il logo che rappresenta in tutto il mondo il nostro Paese è quasi identico a quello di un partito spagnolo di estrema sinistra (Izquierda Unida).
Il portale non rispetta i dettami della legge Stanca, (legge 9 gennaio 2004, n. 4, votata all’unanimità dall’intero Parlamento) che ha il fine di favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici rendendo loro fruibili i siti internet della pubblica amministrazione, attraverso il rispetto dei requisiti di accessibilità stabiliti dal consorzio internazionale W3C e validi per tutto il mondo.
Per moltissime persone con disabilità anche gravissime l’accessibilità dei siti internet è uno strumento fondamentale perché abbatte le barriere virtuali e consente loro di interagire con il mondo esterno senza difficoltà grazie ai moderni strumenti telematici.
Secondo la legge Stanca, la Presidenza del Consiglio dei Ministri rientra tra i soggetti erogatori che hanno il compito di provvedere alla realizzazione di siti internet accessibili alle persone disabili.
Per sapere:
Se nelle “opportune convenzioni” che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie, ha stipulato per la realizzazione del portale Italia.it, è previsto il rispetto dei requisiti di accessibilità.
Cosa intende fare il governo per rimediare a questa situazione che mortifica in tutto il mondo l’immagine del nostro Paese, contraddice la volontà dell’intero Parlamento espressa dalla legge Stanca e impedisce a milioni di cittadini italiani e stranieri di poter usare in libertà e autonomia il portale.
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